Il parto è un evento estremamente naturale che gli animali affrontano con dignità e dedizione. Avviene dopo 60/62 giorni dall’accoppiamento (conoscere la data esatta aiuterà a prepararci nel migliore dei modi). Ma in alcune razze, o in alcune condizioni, i tempi potrebbero accorciarsi o allungarsi.

Una volta individuata la data presunta, occorrerà svolgere alcune operazioni, come per esempio decidere se occuparsi del parto da soli, o se avvalersi della collaborazione del proprio Medico Veterinario. Nel caso in cui la scelta fosse la prima, ecco alcuni consigli: innanzitutto occorre predisporre, in un posto tranquillo, una “sala parto” adeguata sia alla taglia della mamma che al numero dei cuccioli, questo vale più per i cani, le mamme gatte potrebbero preferire un angolo del nostro armadio.

A volte può bastare una grossa scatola, o un contenitore apposito, l’importante è che sia comodo per la mamma, che dovrà entrare e uscire agevolmente, sicuro per i piccoli, che non dovranno né cadere né rotolare fuori, o farsi male con spigoli acuti o altro.

Potrà essere presente una coperta, o un lenzuolo, che dovrà essere cambiata spesso per evitare che rimanga sporca: la mamma, oltre alle perdite durante il parto, ne avrà anche per molti giorni dopo. Potrà essere necessario posizionare una lampada riscaldante per mantenere la giusta temperatura sopra alla cucciolata: l’ipotermia rimane sempre un grosso problema per i piccoli soprattutto se numerosi.

Procuratevi una bilancia (andrà benissimo anche quella da cucina) poiché i cuccioli appena nati dovranno essere pesati e il valore dovrà essere riportato su una tabella che andrà aggiornata regolarmente per verificare il loro normale accrescimento. Tenete pronti dei nastrini colorati (un colore diverso per ognuno dei cuccioli) perché se fossero tutti dello stesso sesso, e senza caratteristiche salienti, ci si potrà facilmente sbagliare.

Non è quasi mai necessario, ma tenete a portata di mano una forbice che disinfetterete al momento per poter aprire il sacco amniotico o tagliare il cordone ombelicale. Procuratevi poi un asciugamano per asciugare i cuccioli o rianimarli se non dovesse farlo adeguatamente la mamma. Terminati i preparativi dedichiamoci a lei.

Qualche giorno prima del lieto evento inizierà ad essere agitata, le mammelle aumenteranno di volume, e soprattutto da quelle inguinali potranno sgorgare delle gocce di latte. Misurare la temperatura 2/3 giorni prima del parto ci darà la certezza dell’evento: 24 ore prima, la temperatura rettale, di solito di 38/38,5*, calerà di un grado.

Il giorno stesso, la mamma si leccherà la vulva con insistenza (e si potranno trovare perdite ematiche), rifiuterà il cibo, potrà vomitare per la nausea e avrà lo stimolo insistente a urinare per l’inizio delle contrazioni. Cercherà un luogo appartato e tranquillo, rispettatelo non cercate di spostarla fosse anche il luogo più scomodo. Ricordo una mia paziente, una Leonbergr che preferì il baule della macchina della padrona piuttosto che una comoda cuccia.

Cercate di tranquillizzarla accarezzandola anche sull’addome, poi aspettate le prime vere contrazioni. Noterete l’aumentare delle dimensioni della vulva e la comparsa di un “palloncino”: non è altro che il sacco amniotico del primo cucciolo. Alla lacerazione dello stesso, al taglio del cordone ombelicale e all’asciugatura del piccolo, fino all’emissione del primo vagito, penserà la mamma a meno che non sia in grado o fosse già in procinto di farne nascere un secondo. Ricordo che, a differenza dei parti umani, i nostri animali – cani e gatti – hanno normalmente parti podalici, i quali sono cadenzati con quelli cefalici.

È normale che ci sia anche un tempo lungo tra una nascita e l’altra. Per questo motivo è molto importante sapere con esattezza il numero dei piccoli che ci si aspetta: eviteremo il rischio di cuccioli ritenuti, o con posizioni tali da dover decidere per un taglio cesareo. Prestate attenzione a contrazioni lunghe senza un esito positivo, a un’evidente agitazione della mamma, oppure alla comparsa di parte del piccolo, una zampina per esempio, senza che esca totalmente, in tal caso contattate velocemente il vostro Veterinario.

Ricordo che è assolutamente normale che la mamma mangi sia gli invogli che la placenta di ogni cucciolo. Come sarà normale, fino allo svezzamento, che lo faccia con feci ed urine di ogni piccolino.