Le otiti possono colpire indistintamente gatti e cani, e tra questi alcune razze sono più esposte rispetto ad altre. Esse si distinguono in otiti esterne (che sono le più comuni), medie e interne. In genere colpiscono un solo orecchio ma in casi più gravi, entrambi contemporaneamente.

Le cause possono essere molteplici, dal classico colpo d’aria, motivo per cui consiglio sempre di non esporre i cani dai finestrini delle auto in movimento, alle cause infettive, parassitarie, allergiche o da corpi estranei; tra questi il più comune è il fora sacchi, comunemente conosciuta come spiga selvatica di cui abbiamo parlato nel seguente articolo.

Accorgersi che il proprio animale è affetto da otite è facile perché scuote con insistenza la testa, può tenerla ruotata, si gratta spesso, struscia la parte colpita contro gli oggetti nella speranza di attenuare il fastidio e il dolore. Spesso i gatti dotati di unghie più affilate, di quelle dei cani, riescono a procurarsi ferite profonde e sanguinanti.

Un altro segnale importante e determinante è l’odore acro e pungente che proviene dall’orecchio colpito. Guardando tra le pieghe del padiglione si può notare la presenza di materiale scuro e denso che a volte imbratta il pelo circostante.

Fondamentale, in questi casi, è recarsi dal proprio Medico Veterinario per effettuare gli accertamenti e stabilire al più presto la terapia corretta per evitare complicanze, come la perforazione del timpano o la cronicizzazione della patologia.

La cosa importante è non mettere mai farmaci o sostanze di propria iniziativa che potrebbero aggravare l’infiammazione, indispensabile è consultare al più presto un Medico Veterinario.