Se il vostro cane ha spesso otiti ricorrente (magari a seguito di una dermatite difficile da debellare), il Medico Veterinario curante può decidere di sottoporre il paziente ad un “tampone auricolare” o ad un “raschiato cutaneo”. Questa procedura serve a riscontrare la presenza di “malassezia” in modo da verificare se l’otite è causata da questa o anche altre forme batteriche.

Cosa mai sarà questo “intruso” spesso difficile da combattere? La malassezia appartiene al genere dei funghi ed è un normale saprofita degli animali.
Scoperta nel XIX secolo dallo scienziato francese Malassez, venne poi catalogata e suddivisa in più specie. Quella che ci interessa più da vicino è la “Pityirosporum Pachydermatis”, la quale può diventare patogena e causare molti problemi nei nostri animali.

Il fungo si può diffondere in più situazioni, facilmente come conseguenza di una malattia allergica. La malassezia può diffondersi anche a causa di immunodeficienza per patologie tiroidee, come anche per parassiti (presenti nella rogna “demodettica”), condizioni di aumentata umidità sulla pelle soprattutto nei soggetti con pliche cutanee, e più facilmente nel periodo estivo.
Quasi sempre la presenza di malassezia è in sovrapposizione con patologie batteriche concomitanti.

Ci sono alcune razze che possono essere più facilmente predisposte. Ad esempio tutti i cani che soffrono di dermatiti ricorrenti e croniche come il Bull dog, sia Francesi che inglesi, sharpei, ma anche quelli con orecchie lunghe e pendenti come Cocker.

La patologia si divide in umida e secca: la prima causa forte prurito con produzione di materiale nerastro, untuoso e con odore rancido e pungente, sia nelle orecchie in caso di otite che sulla cute soprattutto tra le pliche o tra i cuscinetti plantari; la seconda invece è caratterizzata dalla presenza si scaglie secche biancastre o giallastre.

La terapia è sempre lunga e complessa proprio perché – e ciò accade praticamente sempre – la malassezia “nasconde” la vera patologia, che deve essere scovata e curata con la giusta terapia.

Per debellare il fungo, si applica una cura in locale con prodotti specifici, nei casi particolarmente complessi si aggiunge una terapia orale. Le cure dovranno sempre essere prescritte da un Medico Veterinario dato che possono essere particolarmente pesanti per il fegato.

A volte un cambio di alimentazione, in caso di intolleranze alimentari, o una giusta terapia per la causa primaria manterrà in giusto equilibrio questo antipatico fungo saprofita.