Ho sempre voluto scrivere qualcosa su Noce. Mi immaginavo un libro intitolato “Piove su Noce” con un disegno in copertina del mio coniglietto nano bianco dagli occhi rossi che, ritto su due zampe, leccava le gocce che cadevano dal cielo, perché a lui piaceva la pioggia.

Quando sono rimasta incinta di Mathieu, Celeste aveva tre anni e la notizia non l’ha fatta impazzire di gioia, anzi… era molto arrabbiata e per tranquillizzarla le abbiamo regalato il coniglietto nano che ci chiedeva da tanto tempo. Non avevo mai avuto un coniglietto nano in casa e onestamente temevo la convivenza con tutte le prese della corrente e i fili vaganti che il piccolo roditore avrebbe potuto rosicchiare, così ci siamo messi al lavoro per rendere la casa a prova di Noce: delle piccole barricate qui, protezioni delle prese là…

Gli abbiamo comprato una grande gabbia per abituarlo alla nostra presenza. La prima ad innamorarsi di Noce è stata la gatta Mia: amore a prima vista, alla follia. Passava ore a giocarci e a lavarlo. Era il coniglietto più pulito e pettinato del mondo! Quando Mia aveva finito arrivava Celeste che lo spazzolava e lo cotonava, gli faceva dei piccoli codini e poi lo strusciava con le salviette per animali al borotalco.
Noce, si è subito dimostrato molto intelligente: non ha mai fatto i bisogni in giro per casa ma ogni volta che ne aveva bisogno rientrava nella sua gabbietta e li faceva lì. (abbiamo così saputo che a differenza della lettiera del gatto, quella del coniglio non emana odori e questa è stata una piacevole scoperta!)

Un coniglio nano è sicuramente un piccolo amico che consiglio a chi non ha lo spazio necessario per tenere un cane però non vuole rinunciare alla presenza di un animale in casa.
Noce mangiava tutto ma la verdura che preferiva in assoluto era il finocchio! Gli brillavano gli occhi quando lo vedeva e poi con voracità lo rosicchiava tutto alla velocità della luce! Trascorreva l’inverno in casa con la gatta e l’estate fuori in giardino dentro un piccolo recinto fatto apposta per lui-. Era sempre molto felice quando arrivava la bella stagione, come del resto lo siamo anche noi: il sole mette allegria a tutti!

Un pomeriggio d’estate il cielo di colpo si oscurò e di punto in bianco cominciarono a piovere gocce così grandi da sembrare monete da due euro. Celeste piangeva preoccupata: “Mamma corri, corri, Noce è fuori”.
Mi lanciai fuori dalla porta, l’acqua scendeva giù a secchiellate, e tutto era scuro tranne lui, il piccolo Noce. In mezzo al recinto, in piedi su due zampe, cercava di catturare le gocce per leccarle: in quel momento sembrava che tutto andasse a rallentatore, non sentivo neanche più il rumore della pioggia che mi bagnava perché ero troppo affascinata da quel piccolo coniglietto che avevo scoperto la pioggia. La prima pioggia di Noce!

Rientrai in casa e con Celeste e passammo i successivi 30 minuti alla finestra incantate da Noce, sembrava che danzasse sotto la pioggia, una cosa difficile da spiegare ma era così bella da vedere, ci trasmetteva pace e benessere.
Quello fu il primo di una lunga serie di momenti trascorsi ad osservare Noce nei giorni di pioggia, ormai aveva affascinato tutti, anche i miei nipotini e i vicini venivano a guardare la danza di Noce.

Le cose semplici sono quelle che ci fanno stare meglio. A volte ci appaiono all’improvviso in modi inaspettati e solo allora ce ne rendiamo conto.  Noce è stato il primo migliore amico di Celeste, ci ha lasciato dopo 8 anni ma ancora lo pensiamo tutte le volte che piove.