I nostri animali domestici, vivendo a stretto contatto con noi, non solo si ammalano delle nostre stesse patologie ma assumono anche i nostri “veleni”.

L’Università di Stoccolma ha pubblicato sulla rivista “Environmental Science & Technology” il risultato di una importante ricerca: la presenza di concentrazioni elevate di BFR nel sangue di gatti domestici. I BFR sono composti chimici più comunemente conosciuti come “Ritardanti di Fiamma”.

Queste sostanze, soprattutto il gruppo dei Bromurati, sono ampiamente utilizzate per evitare che oggetti anche molto diversi fra loro, dai tessuti, alle schiume usate per divani, materassi, cuscini, cellulari ma anche negli alimenti possano facilmente prendere fuoco. Sono ovviamente presenti negli estintori.

Tutte queste sostanze, per trasformazioni chimiche, possono divenire polveri, e si accumulano in ambienti chiusi come le nostre abitazioni.
I primi ad accorgersi di questo problema sono stati i medici veterinari americani, i quali hanno riscontrato da trent’anni un preoccupante aumento dell’incidenza di ipertiroidismo nei gatti domestici, patologia in genere più frequente nel cane.

Si è evidenziato che il quantitativo di BFR nel sangue di tali soggetti era tre volte maggiore rispetto agli esemplari non affetti da questa patologia. Se poi aggiungiamo che i gatti si leccano spesso il mantello, essi tenderanno ad introdurre grandi quantità di tali composti polverosi.

Tali sostanze siano dei veri “disturbatori del meccanismo degli ormoni tiroidei”, ed essendo liposolubili si concentrano maggiormente nei tessuti di fegato e sistema nervoso.
Aspetto molto grave è che si sono trovate alte concentrazioni anche negli alimenti per gatti, soprattutto a base di pesci grassi. La concentrazione di polveri maggiore si trova nei prodotti umidi, fino a 12 volte di più rispetto ai secchi.

Nonostante esiste una disposizione europea (la 2014/1187 UE) che monitora la presenza dei BFR negli alimenti, essa non comprende quelli destinati agli animali domestici ma solo per gli umani.
Che dire a questo punto? Controlliamo le etichette di qualunque alimento ed evitiamo, se possibile, i materiali ignifughi, arieggiamo i locali e teniamo lontani i nostri micioni da fonti contaminanti.