Fra tutte le sostanze indispensabili alla vita dei nostri animali domestici, uno in particolare riveste una grande importanza nel gatto: la taurina.
il suo nome deriva dal latino taurus: toro, il primo animale nel quale fu individuata.

Questo amminoacido, è conosciuto in biologia come Acido2_amminoetanosolfonico. Viene sintetizzato dal fegato e partecipa come componente libero in moltissimi processi vitali.
É innanzitutto un regolatore del volume cellulare e, coniugato agli acidi biliari, interviene nella digestione dei grassi, nei processi neurologici cellulari ed elettrolitici come regolatore dell’emostasi del calcio, nella capacità di contrazione delle fibre muscolari.

Tutti gli animali riescono a produrre la taurina necessaria per le proprie attività tranne il gatto, che deve necessariamente assumerla con l’alimentazione o con adeguata integrazione sintetica.
Il gatto, essendo un animale carnivoro, non avrà problemi di alimentazione se vive allo stato libero ma, vivendo a stretto contatto con l’uomo non sempre riesce a nutrirsi in maniera corretta e potrebbe subire danni da carenza di taurina.
Quando dico “alimentazione non corretta” mi riferisco a alimenti poveri, di scarsa qualità o addirittura a diete vegetariane o vegane.
Le patologie che potrebbero manifestarsi per gravi carenze sono sostanzialmente due:
– cardiomiopatia dilatativa.
– atrofia retinica.

La prima, già descritta in un mio precedente articolo che vi invito a leggere, può essere provocata, tra le altre cause, anche dalla carenza di questo amminoacido ed è causa di indebolimento delle fibre muscolari cardiache fino al loro sfiancamento.
La seconda patologia consiste nell’assottigliamento della retina che causa cecità al nostro micio.
Le diete commerciali destinate ai gatti sono tutte bilanciate con la necessaria aggiunta di taurina sintetica.
Ricordo che la taurina è una sostanza idrosolubile, per cui facilmente deteriorabile tanto che sia la conservazione delle carni nelle celle frigorifere che la congelazione o la cottura, riducono notevolmente la sua concentrazione.

Tutto il cibo industriale ottenuto tramite cottura, sterilizzazione e disidratazione dovrà necessariamente essere integrato con taurina sintetica e manterrà così valori nutrizionali assimilabili a quelli di origine naturale.

Una valida alternativa, quando il gatto non può nutrirsi di prede vive, è il consumo sporadico, una volta alla settimana, di carne fresca controllata e sicura.
Il giusto apporto giornaliero non è ancora stato completamente stabilito, alcuni nutrizionisti lo valutano tra i 35 e i 250mg al giorno, altri tra 250 e 500mg.

Anche se il gatto dovesse assumerne una quantità eccessiva non si segnalano però problemi di nessun genere, in quanto l’eccedenza verrà eliminata con le feci.
Per concludere, non ci sono problemi se il gatto si ciba principalmente di cibo industriale, purchè controlliate sempre che fra gli ingredienti in etichetta compaia la taurina, in genere elencata dopo le vitamine.
Se per qualche motivo abbiamo il timore che il nostro gatto non ne assuma la giusta quantità, possiamo ricorrere ad integratori con paste vitaminiche, sempre facendocele consigliare dal nostro medico veterinario.