Tutte le volte che portate il vostro cane dal veterinario per una visita (anche solo per le vaccinazioni), accertatevi che vengano esaminati anche i genitali.

La prima visita di un cucciolo serve per accertarsi che gli organi esterni, vulva e capezzoli nelle femmine, pene e scroto con i testicoli nei maschi, siano di forma e dimensioni normali. Nelle visite successive fino alla vecchiaia, la visita ai genitali di cani e gatti sarà fondamentale per escludere patologie tumorali o disordini endocrini.

In questo articolo prendiamo in considerazione lo scroto e i testicoli nei cani maschi.

I testicoli posizionati nello scroto dovrebbero essere presenti già all’età consigliata per l’adozione, cioè intorno a due mesi di vita. La mancanza di uno o di entrambi potrebbe dipendere dalla razza del soggetto; quelle più colpite sono le Toy e “nane”, ma entro i 3 o 4 mesi (il tempo massimo dove si verifica la chiusura definitiva del canale inguinale attraverso il quale i testicoli scendono verso lo scroto), dovrebbero essere ben palpabili.

La mancanza di entrambi è un evento eccezionale, mentre più facilmente si nota il monorchidismo, ovvero la presenza di un solo testicolo (spesso è il destro a mancare). Tale difetto è conosciuto come “criptorchidismo”, dal greco kruptos (nascondere), ed è legato alla presenza di un gene recessivo di provenienza materna. Per tale motivo i portatori di questo difetto dovrebbero essere esclusi dall’accoppiamento.

Come avviene a livello genetico questa circostanza? Durante la fase embrionale i testicoli sono posizionati nello stesso punto dove compariranno le ovaie nelle femmine. Sarà solo grazie agli ormoni maschili che i testicoli scenderanno in una sorta di “discesa guidata” verso lo scroto. Passeranno attraverso una sorta di “anello” che si chiuderà per evitare passaggi pericolosi in cavità addominale.

Spesso il testicolo mancante negli esemplari affetti da monorchidismo si può palpare in zona inguinale, oppure a volte di fianco al pene e nei casi più gravi completamente nascosto in addome.
Nei primi due casi è possibile sottoporre il soggetto ad un intervento chirurgico di ancoraggio allo scroto detto “orchidopessi”. Tuttavia non si tratta di una procedura molto corretta dato il carattere ereditario.

L’uso di ormoni maschili per farlo scendere autonomamente non è mai consigliato a causa dei gravi effetti collaterali che potrebbero manifestarsi.

La soluzione migliore, soprattutto quando il monorchidismo è di tipo addominale, è sempre la procedura chirurgica: si pratica una laparotomia esplorativa dopo un esame ecografico per evidenziare la corretta localizzazione del testicolo. Un testicolo ritenuto in addome andrà incontro ad atrofia e non potrà produrre spermatozoi ma soprattutto potrà essere colpito da forme tumorali.

Il testicolo rimasto produrrà comunque spermatozoi ma sarà sempre buona norma asportarlo, procedendo ad una intelligente opera di sterilizzazione (ne abbiamo parlato proprio qui).

Ricordo anche che è possibile restituire il cucciolo affetto da monorchidismo direttamente all’allevatore perché considerato “difetto redibitorio”.

Un corretto allevatore informerà sempre il proprietario del difetto di quel soggetto e dato che non potrà partecipare alle mostre di razza né procreare, “dovrebbe” avere un prezzo inferiore rispetto ad altri cuccioli.