Sembrerà un argomento strano e poco medico, invece è di estrema importanza: le feci che ogni animale produce ci permettono di accorgerci di moltissime cose. Valutiamone tutti gli aspetti.

  • La frequenza:
    cambia molto in base alle caratteristiche di ogni amico a quattro zampe. Per il gatto, per esempio, può essere assolutamente normale deporre feci anche una volta ogni due giorni, ma se passassero più giorni si potrebbe parlare di stitichezza. In tal caso, esse saranno molto dure, secche e causeranno dolore all’emissione magari con vocalizzi molto eloquenti. Al contrario, evacuazioni frequenti che mantengono la consistenza, la forma e il colore possono essere normali nel cane, che le depone ogni volta che esce a fare una passeggiata.
  • Il colore:
    cambia a seconda del cibo assunto: le carni bianche, o il pesce, daranno un colore più pallido rispetto alle carni rosse. Ricordo, però, che non devono mai essere bianche o perlacee poiché la presenza di questo colore è indice di gravi problemi gastrointestinali legati a una mancanza o a un’insufficiente produzione di acidi biliari che normalmente colorano le feci. Al contrario, escrementi neri potrebbero essere il sintomo di emorragie gastriche o duodenali. La presenza di vegetali o di altri componenti nella pappa possono ripresentarsi nelle feci con frustoli verdi, o pezzettini arancioni dati dalle carote, ma anche da oggetti ingeriti per gioco come il materiale plastico, legnetti, sassolini.
  • Forma:
    sia nel gatto che nel cane, la forma deve essere cilindrica: nel cane più lineare, nel gatto con pezzetti più piccoli. Nel caso si notasse una forma più schiacciata (come a nastro) e una difficoltà nell’evacuazione nei cani maschi non giovanissimi, si potrebbe prendere in considerazione la presenza di una patologia simile a quella dell’uomo detta “Iperplasia Prostatica Benigna”. Nel gatto, invece, questo disturbo non può verificarsi dato che non ha questa ghiandola. La forma, a volte, può cambiare durante l’emissione: da normale può trasformarsi in poltacea, magari con la presenza di tracce di sangue.
  • Dimensione:
    cambia notevolmente con l’alimentazione. Il cibo secco tende a produrre feci voluminose con una frequenza maggiore, a differenza di quello umido sia industriale che casalingo.
  • Consistenza:
    anche questo parametro cambia molto. Se il soggetto è sano, le feci avranno una consistenza solida e saranno facilmente raccoglibili (particolare che mi riferiscono spesso i proprietari). Invece, quelle morbide, quasi poltacee, sono sempre indice di un problema intestinale. In tal caso, a seconda della presenza di materiale catarrale, di sangue o di molto liquido, si può iniziare a fare diagnosi differenziale di duodenite o colite, importante per impostare la giusta terapia.
  • Odore:
    ebbene sì, anche questo particolare è importante. Le feci devono puzzare: la mancanza di odore o la presenza di acidità, fermentazione o putrefazione possono dare al Medico veterinario un buon suggerimento per eventuali patologie in atto.
  • La raccolta:
    raccogliete sempre le feci dei vostri animali. Oltre a essere un atto di civiltà, previene l’insorgenza di parassitosi, argomento di cui vi parlerò in un prossimo articolo.
La lettiera Sabbia con decoro elegante in similpaglia.

La lettiera Sabbia con decoro elegante in similpaglia

I prodotti Bama Pet pensano anche a questa esigenza dei nostri amici a quattro zampe con due prodotti: la lettiera Sabbia, dotata di fermasacco paraschizzi facilmente removibile per consentire di cambiare comodamente il sacchetto igenico e la lettiera Privè, per i mici più esigenti e riservati.